La beneficenza si fa e non si dice, così ci hanno insegnato. E noi così facciamo. Inutile fare lunghe disquisizioni sul perché. Diciamo che ci piace essere ricordati dove andiamo, qualcuno si sentirà forse più buono ed appagato a Natale.
Ma vi assicuro che ogni nostra azione fatta in questi anni ci ha lasciato una cosa: emozione.
Ci siamo emozionati tanti anni fa al Bambin Gesù di Roma, dove portavamo piccoli regali di Natale, e a Bologna, all’ospedale Sant’Orsola, dove, nella sezione di cardiochirurgia infantile, abbiamo aiutato l’associazione ” Piccoli Grandi Cuori”, genitori che stanno vicino ai loro piccoli durante le lunghe degenze, grande emozione di fronte alla forza di una ricercatrice alla Fondazione Umberto Veronesi, a Milano, dove siamo intervenuti finanziando la ricerca nel campo delle forme tumorali infantili nel nome dei congiunti di un nostro carissimo socio, Rino.
Di tutti questi episodi ci portiamo dietro l’emozione di conoscere , realtà di sofferenza e percepire la reazione e la forza di chi combatte il problema.
Le loro parole, il loro sguardo : questa è emozione.
Quest’anno siamo stati alla scuola di musica di Faenza portando i nostri contributi : denaro e strumenti musicali che alcuni di noi avevano nelle loro case. Siamo stati accolti da un concerto di bimbi e i loro genitori e poi da un bravo pianista.
La loro musica, l’atmosfera ed i loro sorrisi… questa è emozione.
Perché noi, vecchi motociclisti, ci piace viaggiare, vedere, qualche volta correre ma soprattutto ci piace emozionarci di fronte a cose belle di cui si parla troppo poco.
Umberto Malusà